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Nonostante il nome scientifico che rimanda all’Armenia (Prunus armeniaca), l’albicocca è originaria della Cina. Furono i romani ad introdurla nel sud dell’Europa.
Gran parte delle albicocche esportate nel mondo intero proviene dai paesi mediterranei.
Come tutta la frutta e la verdura dalla colorazione intensa, è ricca di sostanze antiossidanti che proteggono dall’invecchiamento, mangiate fresche o secche combattono i radicali liberi.
Il colore arancione rivela in particolare la presenza di carotenoidi, tra i quali il betacarotene; poiché l’assorbimento dei carotenoidi è favorito dall’assunzione dei grassi è possibile aumentare il loro effetto nutrizionale e antiossidante consumandole con delle noci.
L’albicocca matura è molto facile da digerire, anche perché le sue componenti lievemente acidule stimolano le secrezioni digestive; il suo apporto energetico, vitaminico e minerale è indicato soprattutto per gli sportivi.
Le albicocche sono un frutto delicato, non amano la manipolazione e gli spostamenti ed una volta colte la loro maturazione si interrompe; inoltre perdono gran parte del loro sapore se sono conservate in frigorifero; meglio quindi lasciarle a temperatura ambiente.
Fonte:
Nathalie Cousin, “Frutta e verdura 1001 usi e virtù”, Vallardi, Milano, 2012